Il distanziamento sociale e le altre opzioni di prevenzione potrebbero incidere non poco sui futuri fatturati, così come avviene già per le altre attività che richiedono un elevato afflusso di persone al fine di raggiungere buoni risultati economici. Sul punto sarà certamente necessario trovare una mediazione, ma per le prossime settimane ogni ragionamento di questo tipo appare prematuro.

In molti sono dell’idea che potrebbe slittare a Settembre 2020. Una situazione preoccupante non solo per gli sportivi, ma soprattutto per i lavoratori del settore ed i gestori degli impianti. D’altra parte, anche quando sarà possibile ripartire si dovranno fare i conti con le nuove misure di sicurezza che verranno imposte, con implicazioni pesanti per il giro d’affari.

Sono molti gli amanti del fitness che dopo il discorso di ieri del premier Conte si sono domandati se con l’avvio della fase 2 sarà finalmente possibile tornare a fare attività sportiva in palestra o nei centri sportivi. Purtroppo questo non sarà possibile nel breve termine. È stato lo stesso Presidente del Consiglio a confermarlo, spiegando che restano “sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi”.

Il problema alla base della necessità di mantenere chiuse le palestre ed i centri sportivi resta l’elevata pericolosità dal punto di vista del rischio di contagio. Al momento risulterebbe infatti impossibile far mantenere adeguate distanze ed evitare un aumento del contagio nonostante l’avvio di possibili misure di contenimento dei rischi. Per questo motivo non è possibile stabilire con certezza quando riapriranno i centri sportivi.