Cefalù, i ristoratori chiedono chiarezza: consegna delle chiavi non solo atto simbolico

Un paio di giorni fa la consegna al primo cittadino

E’ una serrata senza precedenti quella che l’emergenza sanitaria sta imponendo a un comparto, che nella sola cittadina normanna, assorbe la domanda di lavoro di almeno un migliaio di lavoratori. Oltre a tenere in piedi un poderoso indotto: basti pensare ai fornitori di vini, di materie prime di ogni sorta – dal pane al Gambero di Mazara, dal Caffè fino ai più pregiati liquori.
Un settore vitale anche in termini freddamente economici, giacché da solo è capace di contribuire alla creazione del pil cittadino con un apporto a doppia cifra. Senza voler discriminare gli altri, ovviamente, ristorazione e accoglienza sono i due ingranaggi principali del volano turistico.
Il loro blocco, causerà perdite dirette ed indirette di difficile stima ma senz’altro drammatiche.
La grinta che commercianti – ma anche parrucchieri, barbieri ed estetisti -e ovviamente ristoratori e baristi stanno dimostrando agli altri concittadini ma anche al resto d’Italia è ammirevole.
Altrove, tantissimi loro colleghi, hanno già dichiarato che non apriranno più. Non lo  possiamo permettere e non possiamo permetterci che accada anche qui.

Di seguito il comunicato di Giuseppe Provenza, portavoce dell’associazione ristoratori di Cefalù

La categoria dei ristoratori e bar di Cefalù rivendica la necessità di chiarezza, questo lo scopo del Flashmob nazionale #risorgitalia del 28 u.s.. “Vogliamo certezze ,aiuti economici e dispositivi di sicurezza“, massimo rispetto per le misure messe in atto dal legislatore per contenere l’emergenza sanitaria ma chiediamo, soluzioni per la fase 2 : come cassa integrazione, prestiti a fondo perduto, sconti sugli affitti, contributi per l’acquisto sui dispositivi si sicurezza. Serve un pacchetto integrativo per tutelare il lavoro dal momento in cui si andrà a riaprire. L’obiettivo – dice l’associazione dei Ristoratori e bar di Cefalù – è quello di evitare che alle vittime del Covid si aggiungano altre vittime, migliaia di commercianti che a proprio rischio devono ripartire con lo spettro del fallimento accertato, se i costi resteranno al 100%, non si può sopravvivere. Ci preme precisare – dice Giuseppe Provenza portavoce dell’associazione dei ristoratori di Cefalù- che la consegna delle chiavi é stata fatta al Sindaco della Città, in quanto rappresenta l’autorità locale più importante, affinché si faccia referente presso il Governo.
Alle critiche che ci sono state mosse circa la consegna delle chiavi al sindaco- rispondiamo che criticare è più divertente che costruire.

* gallery del flashmob di giorno 28

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