Coronavirus, addio alle tariffe aeree low cost: volare costerà di più

Compagnie aeree al collasso, aiuti di Stato inutili

Dal colosso tedesco Lufthansa – di cui sarà il governo tedesco il maggior azionista – passando per Air France Klm, Alitalia, solo per citare i casi in ambito UE e per i quali sono stati disposti aiuti di Stato. La compagnia teutonica riceverà 9 miliardi di euro, i cugini transalpini sette e Alitalia un aiuto di tre miliardi di euro.

Oltremanica le cose non vanno meglio

Boccheggiano la British Airways che lascia a casa  ben dodicimila lavoratori. Non va meglio per Easyjet che rinuncerà a 4500 dipendenti, circa un terzo del suo organico, infatti per la compagnia low cost britannica quest’estate ci sarà un traffico inferiore del 70% rispetto a quello dello scorso anno. Ryanair e Virgin Atlantic paiono dello stesso avviso, lasciando a terra 3 mila dipendenti ciascuna.
Le scelte di Ryanair ricadranno anche sull’Italia, basti pensare che lo scalo bergamasco di Orio al Serio è di fatto tenuto in piedi dal traffico generato dalla compagnia irlandese. Ne scaturiranno problemi di mobilità e occupazionali.

E’ crisi nera anche nel resto del mondo

Warren Buffett, presidente della Berkshire Hathaway, ha venduto in blocco tutte le sue azioni. Per “l’oracolo di Omaha” era tempo di disinvestire.
In Asia Thai Airways dichiara fallimento, sotto pressione anche la Singapore Airlines e la Cathay Pacific.
Virgin Australia è già finita in amministrazione controllata dopo che il governo australiano ha negato gli aiuti statali.

L’Organizzazione internazionale per il trasporto aereo stima che il traffico tornerà ai livelli pre-emergenza Covid-19 solo nel 2023.

Tornando al Belpaese

Oltre all’ennesimo aiuto di stato per l’Alitalia – negli anni e senza crisi da coronavirus, la compagnia di bandiera aveva già ricevuto 10 miliardi di euro – il governo ha deciso invece di batter cassa aumentando l’addizionale comunale sui biglietti aerei.
Così facendo, avvertono gli addetti ai lavori, “sarà impossibile operare e coprire collegamenti regionali che richiederebbero tariffe sempre più basse”.
In pratica l’aereo tornerà il mezzo di chi ‘può permetterselo’, com’era negli anni ’80. A quei tempi però i mezzi alternativi erano davvero low cost – trasporto ferroviario in primis – oggi nonostante la concorrenza dei privati (vedi Italo) non si può certo dire la stessa cosa.

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