Anche a Cefalù l’erosione del litorale è un annoso problema
L’intervento previsto nella cittadina messinese
Per questa operazione non è stato necessario l’intervento di sedicenti imprenditori con esperienze negli Emirati arabi, è bastata la Regione
L’operazione, del tutto simile a quella cantierata nella vicina Capo d’Orlando, è stata sempre oggetto di animate discussioni, promesse e scambi: come il famoso porto galleggiante o ‘Porto Atollo’ di Fiume Carbone – ovviamente mai realizzato – che prevedeva come opera compensativa il ripascimento dell’arenile cefaludese e altre ‘mirabolanti’ imprese.
Di questi imprenditori – sponsorizzati da una chiara sponda politica – non se ne seppe più nulla così come dei loro Dirham che sventolavano tronfi vantandosi di avere realizzato opere anche per gli Emiri.
I due ciarlatani che promettevano di fare a Cefalù un porto turistico galleggiante in quattro e quattr’otto, hanno fatto il pieno di tutte le località turistiche italiane e non solo. Tante promesse, tanti turisti d’alto bordo immaginari e nessuna posa della prima pietra – da Albenga a Montesilvano passando per Lamezia Terme. Solo fumo e parole al vento. Chi aprì la porte a costoro dovrebbe assumersene le responsabilità, così come un plauso andrebbe dato a chi ha saputo dare il giusto peso alle promesse di quei bellimbusti.Anche a Cefalù ‘basterebbe’ aggiungere nuova sabbia – compatibile con quella già presente – e la realizzazione e il posizionamento di berme atte a frenare la forza delle correnti marine ma senza impattare negativamente a livello paesaggistico, così appunto, come verrà realizzato a Capo d’Orlando.
Intanto nessuna novità da quel di Presidiana, il tempo scorre e il mese di luglio si avvicina sempre di più.