Nel segno di Marguglio, per il San Mauro la “Prima” è storica

Ci sono voluti circa tre mesi di attesa per poter festeggiare ufficialmente un trionfo, che in ogni caso, era già previsto e prevedibile da marzo. Una stagione che rimarrà negli annali per via degli eventi che ne hanno compromesso la regolare conclusione, e che hanno giustamente posto il calcio in coda ai pensieri di una nazione che si è piegata, quasi ad inginocchiarsi, ma che, come sempre nei momenti bui, ha avuto e ha la forza per rialzarsi.

Una stagione che, comunque, è andata avanti per 6 mesi, e che, prima dell’interruzione forzata, ha visto battagliare, nel girone B di Seconda Categoria, la semimatricola Asd San Mauro, che dopo più di un ventennio, assaporava da 3 anni il gusto di confrontarsi con una categoria conquistata nel 2017 e difesa nelle stagioni a seguire. La società, con in testa il presidente Angelo Alfonso, ha affidato la panchina della compagine verdenero ad Antonio Marguglio, lasciando chiaramente trasparire quelli che sarebbero stati gli obbiettivi stagionali. Ed effettivamente, già alla terza giornata, il San Mauro ha conquistato la vetta della classifica, senza mai più abbandonarla, meritando, senza appello, il salto di categoria, ufficialmente confermato nella giornata di ieri con la ratifica da parte del consiglio regionale di Lega, che ha premiato pure la seconda di ogni graduatoria.

Una vittoria dal sapore diverso, col rammarico di non aver disputato la parte più bella di un campionato equilibrato e che sarebbe sicuramente stato combattuto fino alla fine – afferma il plurititolato mister Marguglio – ma che ci vede meritatamente premiati, per averlo guidato quasi dall’inizio, dimostrando il nostro valore“. Una bacheca già piena di titoli per il coach di Torremuzza, che anche nel borgo madonita si è dimostrato un vincente: “La strada da percorrere è sempre uguale, serve dare il massimo, non mollare mai ed andare oltre il limite della normalità. E’ questo che ho voluto trasmettere all’intero ambiente maurino, dai giocatori ai dirigenti, e mi auguro che questa mentalità resti a lungo a San Mauro“. Un corteggiamento, quello dei dirigenti nei confronti del mister, che ha avuto buon fine, anche e soprattutto, per via dell’obbiettivo comune: “I dirigenti sono subito stati chiari con me, chiedendomi di disputare un campionato da protagonisti, inseguendo un sogno che a San Mauro non si era mai vissuto, e che nessuno, fuori, pensava potesse essere realizzato. Il lavoro ha pagato, e abbiamo disputato un girone d’andata sopra le righe, non perdendo mai, e mettendo fieno in cascina“. Sono state quattro, per mister Marguglio, le partite chiave della stagione: “Alcune partite segnano il crocevia di una stagione, e mi viene da pensare alla seconda trasferta stagionale, contro un Tortorici che ambiva a posizioni da vertice, e che era carico a mille, in un campo da categorie superiori, e con una cornice di pubblico straordinaria. Lì abbiamo messo la prima pietra su un campionato che, comunque, è stato molto complicato, e ci ha portato a vivere il momento centrale con una rosa decimata da innumerevoli assenze. E allora non posso non citare le partite contro Caltavuturo e Calcarelli, nelle quali ho visto nei miei ragazzi il desiderio di voler andare oltre i propri limiti, sapendo ottenere il massimo, e quindi i 6 punti in palio, con l’ulteriore orgoglio di un undici composto quasi esclusivamente da ragazzi locali. E infine, decisiva, è stata la trasferta contro l’Aluntina, dalla quale siamo usciti indenni, capendo che, probabilmente, avevamo messo più di un piede in Prima Categoria“. Una certezza che non è stata scalfita dagli appena due passi falsi stagionali: “Non abbiamo mai avuto paura di non farcela, lo avevo in testa e l’ho trasmesso ai miei giocatori“. Eppure, il cammino stagionale del San Mauro, è stato meno semplice di quanto risultati e classifica recitavano, dato che, dopo la seconda giornata, la società ed il mister sono stati costretti, a mercato chiuso, a ricostruire una squadra che ha subito perso diverse pedine. E nel momento più duro, il blocco locale si è preso in spalla la squadra, dando un forte segnale a chi aveva dubitato sulle capacità tecniche e carismatichedei ragazzi di San Mauro “Se non hai un cuore, un’anima, uno zoccolo duro, non puoi sopperire a tutto quanto è successo durante l’annata. Ho sentito il battito del cuore dei ragazzi di San Mauro, e questa è, più di ogni altri, la loro vittoria!“.

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