Parco delle Madonie, Abies Nebrodensis minacciato dall’incuria: priorità da affrontare (FOTO)

Cataste di legna giacciono da settimane all’interno della zona che ospita gli ultimi esemplari dell’abete dei Nebrodi

L’Abies Nebrodensis, specie endemica siciliana, è presente soltanto in località Vallone Madonna degli Angeli presso Polizzi Generosa (PA).
Come  riportato su un articolo del Gds il gioiello delle Madonie, è minacciato dall’incuria ma il presidente Merlino ha le idee chiare sul da farsi.
Minacciato dall’incuria l’Abies Nebrodensis: il  gioiello di biodiversità che resiste soltanto in località Vallone Madonna degli Angeli all’interno del Parco regionale delle Madonie, senza le adeguate misure di protezione dei rari esemplari e prevenzione incendi. Nel bel mezzo del santuario dell’abete dei Nebrodi (o delle Madonie ndr) circa un paio di settimane fa  chi passava da li ha notato: cataste di alberi, tronchi e rami lasciati alla mercé di chiunque . A poche settimane dal suo insediamento il neo presidente del parco –  Angelo  Merlino –  è stato messo di fronte a scene d’abbandono e degrado che subito hanno destato il suo allarme. “L’Abies Nebrodensis è un monumento da custodire, tutelare e preservare con tutti i mezzi” Ha  tuonato Merlino .  Quelle cataste  “sono combustibile, mi mobiliterò tempestivamente per procedere alla loro rimozione , interpellando subito il corpo forestale. Conto – ha affermato il presidente –  di poter concludere l’intera messa in sicurezza dell’area entro due settimane”.  L’arvulu cruci cruci, così è chiamato dagli abitanti della zona, è davvero un monumento e come tale va preservato, tanto più che a resistere sono soltanto qualche decina di esemplari. “A seguito di taluni discutibili piani di rimboschimento – spiega Merlino – sono stati introdotti e piantumati conifere alloctone e adesso si sta procedendo alla loro rimozione”.
Aggiornamento: il presidente merlino giovedì 9 luglio ha dichiarato di avere già informato il corpo forestale e quanto prima si procederà alla totale rimozione.

La natura si riprende i propri spazi

La natura si sta riprendendo i suoi spazi, anche grazie ai “tagli per la rinaturalizzazione effettuati dagli operai  forestali, per fare insediare la naturale vegetazione locale e quella che sta nascendo sotto le conifere”. A funestare i boschi delle Madonie, da qualche anno, c’è anche la processionaria del pino. L’insetto, nutrendosi degli aghi delle conifere, esfolia del tutto l’esemplare che infesta, inficiando le naturali capacità di fotosintesi e conducendolo spesso alla morte. Il parassita è inoltre pericoloso per uomini ed animali (in particolare i cani). Merlino e il suo staff, per fronteggiare questo problema hanno in previsione una  complessa lotta biologica che prevede l’introduzione in loco del naturale antagonista della processionaria: il bacillus thuringiensis. Per quest’ultima iniziativa sarà necessaria una forte collaborazione con la regione siciliana, anche in termini di risorse economiche: per introdurre questo insetticida naturale, infatti, occorrono dei lanci da effettuare diverse volte e con l’uso di elicotteri.

Procede il progetto Life4fir e si valuta la creazione di una criobanca

L’ente  ha aderito a Life4fir, un progetto che ha come obiettivo una continua azione di monitoraggio – soprattutto mediante l’utilizzo di sofisticati droni – dell’Abies Nebrodensis, analizzando lo stato di salute pre e post stress che sarà generato dalle calde temperature estive. “Bisogna monitorare per vedere se le azioni  impollinazione manuale e l’isolamento degli strobili di Abies hanno dato frutto” ha affermato il presidente.  Merlino ha infine dichiarato che per la salvaguardia dell’amato albero delle Madonie, verrà presto creata una criobanca nel comune di Polizzi Generosa (PA).

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