Emergenza suidi: aggredito uomo a Castel di Lucio, a Cefalù petizioni e segnalazioni recapitate al sindaco

Nella vicina Castel di Lucio un uomo è riuscito a salvarsi per il rotto della cuffia

Un branco di suini prende di mira le sue coltivazioni, il proprietario attirato dai latrati del cane prova a scacciare i suidi ( non si sa se si tratta di maiali neri dei nebrodi o ibridi fra cinghiali e maiali domestici), non appena mette piede fuori casa viene circondato e caricato da una ventina di esemplari. L’uomo, caduto per terra, si salva solo grazie al coraggio del cane, anch’esso salvo perché riesce a guadagnare l’uscio di casa per il rotto della cuffia.

Anche a Cefalù il problema è sempre più grave, diverse le segnalazioni giunte al sindaco

Oltre alle segnalazioni, sulla scrivania del primo cittadino è anche arrivata una petizione firmata da diversi residenti e corredata da parecchie foto e video. Rosario Lapunzina, in un articolo del gds di qualche giorno fa, ha dichiarato che affronterà il problema con fermezza. Nell’articolo si legge: a Cefalù i cinghiali sono ormai alle porte del paese, cinte d’assedio le zone adiacenti all’ospedale. L’agro cefaludese  è ormai da anni preda dei suidi: un infausto incrocio fra cinghiali e maiali domestici. L’alto tasso di proliferazione unito alla poca diffidenza del maiale domestico nei confronti dell’uomo, stanno facendo il resto.  Questi animali, la cui diffusione è incontrollata, stanno arrecando danni incalcolabili ai raccolti e alle proprietà di tanti cittadini di Cefalù e delle Madonie.  Il maggior pericolo è comunque l’incolumità di residenti e turisti, tante strutture ricettive infatti si trovano nelle campagne che circondano la perla del Tirreno. Cinque anni fa, a Cefalù, un anziano è stato circondato da un branco di ungulati e quell’incontro è stato per lui fatale. Adesso si registra un’ulteriore discesa a valle di questi mammiferi, che tornano a far paura.  Il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina ha avocato a sé le prerogative di ufficiale di governo in tema di pubblica sicurezza, come previsto dall’art 54 del tuel, invitando a segnalare tempestivamente qualunque contatto con l’ibrido, ancora meglio se corredato da foto o video. “Ho ricevuto tantissime segnalazioni – afferma Lapunzina: da S. Elia e Ciluzzo(località queste due, vicinissime all’ospedale e al centro abitato ndr), fino a Guarneri, Ferla e Gibilmanna. Ho già sentito – aggiunge – l’ufficio di gabinetto del prefetto e al più presto avrò un incontro in cui spiegherò dettagliatamente la situazione”.  Lapunzina conta di ottenere un’autorizzazione per procedere all’abbattimento degli esemplari troppo prossimi alle abitazioni avvalendosi dell’aiuto di un’associazione di cacciatori.

Interviene anche Merlino, presidente Parco delle Madonie

“Cinghiali e daini stanno devastando il territorio delle Madonie – afferma Angelo Merlino – funestando i raccolti di tanti agricoltori e mettendo a rischio l’incolumità pubblica. Ho già affidato a un tecnico la redazione di un piano d’abbattimento selettivo che partirà a stretto giro. La regione – continua– ha stanziato 400mila euro per potere applicare misure di contenimento verso questi mammiferi, purtroppo il lockdown ha penalizzato noi e favorito gli ungulati”. Nel medio termine il presidente Merlino auspica di poter mettere in atto una sinergia fra i tre parchi regionali contigui (Madonie, Nebrodi, Etna): “solo con un’azione coordinata e sinergica potremo porre in essere un concreto e durevole contenimento di questi mammiferi”. Infine, Merlino accarezza l’idea della reintroduzione del predatore naturale: il lupo. Lo fa con estrema cautela, in quanto una scelta del genere in un territorio così fortemente antropizzato va presa con estrema attenzione e pianificando ogni dettaglio.

*immagine di repertorio

POTREBBE INTERESSARTI