Cefalù si lascia alle spalle il dissesto: tutti i dettagli

Nel 2015 passività per oltre 20 milioni di euro

All’attuale sindaco, Rosario Lapunzina, sono serviti ben otto anni per risanare le casse: i primi tre del suo primo mandato per ritrovare il bandolo della matassa di quella che il dirigente dei servizi ispettivi della finanza pubblica, Attilio Vallante, ebbe a definire come “marasma contabile”; gli altri cinque, dalla dichiarazione di dissesto ad oggi, per riequilibrare entrate e uscite dell’ente insieme alla commissione presieduta da Vincenzo Lo Fermo. Fin da principio l’attuale sindaco ha trovato una situazione a dir poco scoraggiante:  “Quando mi sono insediato ho trovato un’anticipazione di cassa per 4,5 milioni di euro che, di soli interessi costava all’ente 150 mila euro l’anno –  ha affermato Lapunzina – dal 2013 abbiamo la nostra liquidità e non abbiamo mai più utilizzato un euro di anticipazione – ha aggiunto”. A sentire Lapunzina, la situazione dell’ente era davvero drammatica, e forse in taluni casi, non si è trattata di semplice imperizia, come nel caso del finanziamento della caserma dei vigili del fuoco “quando mi sono insediato nel 2012 ho trovato che era stato speso da tempo il finanziamento di 700 mila euro, erogato dal   ministero degli Interni per la costruzione della caserma dei vigili del fuoco. Ho ricostituito la somma – ha affermato Lapunzina –  così la mia amministrazione ha potuto realizzare la caserma”.

Adesso al Comune i conti tornano: spesa razionalizzata e maggiore attenzione al recupero crediti

Nei cinque anni appena trascorsi nessun dipendente comunale ha perso il suo posto di lavoro ma anzi “non è stato ridotto l’orario di nessun dipendente ed abbiamo stabilizzato tutti i precari”,  il personale ha infatti un contratto che varia dalle 30 a 34 ore settimanali. L’ente, oltre al risanamento dei conti e “una gestione oculata dell’ente che ha razionalizzato le spese” ha anche messo al reddito il proprio patrimonio comunale e creato nuovi flussi di cassa attraverso la tassa di soggiorno. Il Comune  è riuscito a sanare gran parte dei debiti grazie all’adozione della c.d. “procedura semplificata”: questa scelta ha consentito di restituire ai creditori circa la metà del debito accertato, purché le somme venissero liquidate entro 30 giorni. Inoltre, in questo stesso periodo il comune ha avviato “una incisiva attività di recupero dei crediti vantati dal Comune di Cefalù” rintracciando grazie ad accertamenti più approfonditi circa 7 milioni di euro e recuperandone quasi quattro.

Il prossimo passo è la riduzione delle tasse e il rilancio della città

Il sindaco infine rivolge un pensiero ai cittadini che hanno dovuto sostenere il peso di “scelte sbagliate fatte in passato” e si impegna, non appena la legge glielo consentirà, “ad abbassare le tasse e le aliquote comunali per garantire equità e sviluppo economico”.
Chiusa la pagina dissesto, l’amministrazione comunale intende  “ lavorare intensamente con l’obiettivo di superare il difficile momento che stiamo attraversando a causa della pandemia da Covid-19”  e  punta al rilancio della città come una delle principali mete turistiche italiane “a partire dall’incremento della qualità e della quantità dei servizi erogati dal comune”.

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