Campofelice: botta e risposta tra opposizione e amministrazione

Le opposizioni chiedono le dimissioni della Taravella

A Campofelice l’opposizione rappresentata da Peppuccio Di Maggio del “Movimento Uniti per l’Avvenire”, Matilde Prinzi di “Donne e Valori”, Felice Dolce di “Rappresentanza di Comunità” e Calcedonio Scacciaferro già candidato Sindaco coi 5s, accusano il sindaco Michela Taravella di “fallimento politico ed amministrativo” per gli scriventi, l’avvocato “non è stata capace di realizzare alcun progetto, ed ha inoltre – aggiungono –  da mesi ha perso la maggioranza in Consiglio comunale” dopo il passaggio all’opposizione di Matilde Prinzi e Miryam Venturella. Le opposizioni rimarcano “l’inefficienza nella gestione del Palazzetto dello Sport, la mancata realizzazione del nuovo Lungomare, l’incapacità a gestire i passaggi burocratici del PRG, l’abbandono della Torre Roccella –  costata ai cittadini oltre un milione di euro –“ e avanzano dubbi sulla gestione di “Villa Pio La Torre” confiscata alla mafia e che, non  sarebbe mai stata utilizzata e dove sono stati spesi  335.000,00 euro.

Il primo cittadino non si limita a incassare e risponde al ‘j’accuse’

Il sindaco non ci sta e rilancia al mittente ogni accusa, definendole peraltro “capziose e strumentali” e non esclude il ricorso alle vie legali, ricordando che “costoro dal 1975 ad oggi hanno avuto incarichi amministrativi e, ad esempio, l’acquisto di Torre Roccella fu fatto nel 2008 così come del centro Pio La Torre se ne occupò l’allora assessore alle politiche sociali Antonella Di Maggio”. La Taravella, riserva un passaggio a Di Maggio affermando che “quando sedette tra gli scranni del consiglio provinciale e dell’Ars, nulla fece per Campofelice”. Inoltre alcuni consiglieri, prosegue il primo cittadino, ”facendo continue richieste di accesso agli atti, che per tipologia vanno ben oltre il loro mandato e per numero sono solamente strumentali,  hanno indotto un dipendente comunale a rassegnare le dimissioni”.  Il sindaco di Campofelice parla di “squallido ostruzionismo politico”  che “non ha riguardo per la pandemia in atto, e per i suoi riflessi sanitari ed economici su tutta la comunità”. Durante una delle ultime sedute consiliari – racconta la Taravella – le opposizioni, pur di mettere in difficoltà l’amministrazione non si sarebbero fatti scrupoli nell’impedire all’ente l’accesso al fondo perequativo regionale, cosa che sarebbe valsa l’incasso di 50 mila euro per il Comune e il consequenziale abbattimento di Tari e Cosap per commercianti e imprenditori campofelicesi. Quanto prima andranno approvati i bilanci consuntivi e si fa sempre più concreta la possibilità dell’arrivo in municipio di un commissario ad acta, cosa che, paradossalmente, potrebbe aiutare l’amministrazione ad uscire dall’empasse creato dallo stallo numerico nel civico consesso.

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