Conlusa la riunione del CdA del Giglio: Cefalù avrà presto un reparto covid, i dettagli

Non saranno più di dieci i posti in terapia intensiva

Una riunione, quella odierna, che in base a quanto riportato dal primo cittadino Rosario Lapunzina, dopo esser stato opportunamente ragguagliato dal rappresentante del comune al consiglio d’Amministrazione della fondazione, sarebbe rimasto sconcertato. “La regione non ha fatto nessuna richiesta all’ospedale in fatto di reparto Covid – afferma Lapunzina – da quanto mi è stato rappresentato dal Dr Salvatore Curcio, sarebbe stata la fondazione stessa a proporsi e non viceversa”. Il sindaco di Cefalù racconta che, prima della riunione aveva chiesto al consigliere d’amministrazione di fare luce su questo passaggio, per lui cruciale: “è arrivata una richiesta di aprire un reparto covid dalla Regione?”. Da quanto sarebbe emerso, non ci sarebbe nessuna richiesta proveniente da Piazza Ziino, ma appunto, una proposta che sarebbe partita da contrada pietrapollastra. Lapunzina aggiunge che “al momento all’ospedale Giglio si trovano quattro pazienti ricoverati in terapia intensiva, questi ultimi, probabilmente saranno dislocati altrove o verranno riattivati vecchi reparti”.

Si comincia entro fine settimana

Entro la fine di questa settimana saranno attivi otto posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid e quindici in sub intensiva, salvo ulteriori conversioni in base all’andamento della curva epidemica. La fondazione Giglio ha tre soci, uno di questi è appunto il comune, gli altri due sono la Regione siciliana e l’Asp di Palermo.
Il consiglio d’Amministrazione è composto dal presidente Giovanni Albano, Salvatore Curcio in rappresentanza del Comune di Cefalù (socio fondatore) e Domenico Porretta, designato dall’Asp 6 di Palermo. L’organo collegiale ha un costo che sfiora le 250mila euro annue, da quanto sarebbe emerso, al municipio cefaludese, non arriverebbero neppure i verbali delle sedute, sarà forse per questo che tutte le decisioni del nosocomio arrivano all’amministrazione cittadina come una doccia fredda.

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