Madonie a Passo Lento: l’epopea dei corrieri postali a cavallo

Nell’epoca dei treni ad altissima velocità, che raggiungono i 334 km/h, come in Taiwan, e in cui in Giappone è in fase di progettazione lo Shinkansen, che sarà capace di sfrecciare a 581 km/h, desta particolare interesse, oltre che un sorriso, lo studio che ha portato avanti il dott. Giovanni Nicolosi, titolare della ditta Madonie a Passo Lento. Attraverso ricerche ben dettagliate, Nicolosi ha documentato l’epopea dei corrieri postali a cavallo sulla Palermo-Messina. Un’epoca in cui, percorrere tale tratto in 11 giorni, fra andata e ritorno, era considerato un piccolo record di velocità. Riportiamo alcune righe del suo brillante lavoro, realizzato anche grazie alla consultazione del testo “Per le antiche strade” di Salvatore Dalia:
“La Palermo Messina per le montagne passando dalle Madonie per circa 3 secoli fu percorsa dai corrieri postali a cavallo tutte le settimane.  Fu l’Imperatore Carlo V  in persona durante la sua visita in Sicilia a nominare il primo responsabile delle poste, un certo don Francesco Zapata. Nel 1549 il servizio postale fu regolamentato con una legge voluta dal Vicerè Juan de Vega. Il Corriere Maggiore, che stava a Palermo, aveva il compito di garantire l’efficienza del servizio utilizzando i luogotenenti.  Sulla Palermo Messina per le montagne inizialmente ne furono dislocati 7 nelle principali città:  Termini, Polizzi,  Nicosia, Troina, Randazzo, Taormina e Messina. Ciascun luogotenente aveva il compito di portare le lettere e i dispacci nei luoghi posti al di fuori del cammino. Nel 1577 partivano da Palermo due corrieri a cavallo uno per le montagne e l’altro per la via del mare. Il primo ogni venerdì mentre il secondo ogni martedì. I luogotenenti  nel percorso della marina stazionavano a  Termini,  Cefalù, Tusa,  Caronia, Acquedolci,  Brolo, Patti, Oliviero, Milazzo e Messina.
Fino alla fine del 1700 il servizio dei corrieri postali continuò  a funzionare sempre nello stesso modo. Il tragitto complessivamente durava 11 giorni,  cinque all’andata e cinque al ritorno con un giorno di riposo a Messina. In media il corriere con il suo cavallo si riposava circa 6 ore per notte.  All’andata il corriere pernottava al fondaco di Scillato, Nicosia,  Randazzo, Taormina e Messina, mentre al ritorno a Francavilla, al fondaco di Cesarò, Petralia Sottana e Termini. Dal 1804 la partenza del corriere da Palermo fu bisettimanale il lunedì e giovedì,  a causa dell’aumento della corrispondenza e delle destinazioni lungo il percorso. Nei primi dell’800 alcuni tratti viari furono migliorati e percorribili con le diligenze come la Palermo Termini. Questo miglioramento portò il corriere a percorrere la strada  da Pelermo a Messina andata e ritorno in soli 9 giorni.
Gli ultimi corrieri a cavallo percorsero la vecchia Palermo-Messina passando per le Madonie nel 1838. In quell’anno l’amministrazione delle Regie Poste dirottò verso la nuova strada rotabile il servizio postale. Trasformandolo su diligenza e riducendo i tempi di percorrenza a soli 46 ore un percorso lungo 338 km, con una velocità media di 7-8 km/h. Il nuovo tracciato non passò più dalle Madonie ma da  Misilmeri, Vicari, Roccapalumba Valledolmo, Villarosa, Enna, Leonforte, Agira, Adrano e Taormina.”

Angelo Giordano

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