Palermo capitale europea degli abusi edilizi

Una decina di anni fa furono censite dalla Regione le costruzioni realizzate senza autorizzazione edilizia nell’area a Nord di Palermo, fra Punta Raisi e Poggio Ridente. I numeri venuti fuori dall’indagine furono paliemmoimpressionanti: 25 mila case erano sprovviste di regolare licenzia edilizia, quindi abusive.

A quel punto la Regione svolse un’altra indagine che rilevò che migliaia di palermitani abitavano in 700 case a rischio crollo: si trattava di abitazioni site nella zona del fiume Oreto. Da allora il patrimonio edilizio illegale a Palermo è rimasto lo stesso. Le 25 mila case abusive ci sono ancora e sono rimaste allo stato di dieci anni fa. Alcune di essere addirittura negli anni sono crollate, provocando a volte morti e feriti.
La situazione sembra essere cambiata solo pochi mesi fa in seguito ad ulteriori crolli verificatisi: la Procura della Repubblica è intervenuta e l’amministrazione comunale di Palermo ha istituito un servizio di controllo dell’abusivismo edilizio, imponendo l’evacuazione degli immobili maggiormente a rischio.

Dai dati del censimento che la Regione fece anni orsono la città di Palermo può “vantarsi” del titolo di capitale dell’abuso edilizio. Fra le cause principali e che hanno portato al problema vengono identificate l’assenza di un piano regolatore generale e le responsabilità politiche nell’approvazione di lottizzazioni che hanno consentito l’abuso.

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