Custodi irremovibili non consentono l’accesso al museo a turisti

E’ successo domenica pomeriggio al Museo Archeologico Baglio Anselmi di Marsala: circa 130 soci di SiciliAntica che stavano concludendo un Corso di archeologia Fenicio-Punica e due pullman di turisti inglesi, nonostante avessero avvisato del loro arrivo, sono rimasti fuori. L’Associazione aveva informato per tempo della propria presenza anche se era stata avvertita che si poteva, per mancanza di personale, visitare solo metà del Museo, ovvero la sala dove è conservata la nave punica. Ma all’arrivo il gruppo ha trovato un’amara sorpresa: non era infatti possibile visitare nemmeno la metà del Museo. Il portone era chiuso. I tre custodi, uno dei quali si atteggiava a leader del gruppo e si vantava di rappresentare il sindacato,  ha mostrato una disposizione di servizio in cui si precisava che il Museo restava chiuso di domenica in quanto l’Assessorato aveva deciso quali strutture  aprire e quali no; poichè il Baglio Anselmi non era tra queste, non era stato concesso nessuno straordinario ai dipendenti e di conseguenza nessuna apertura. L’associazione ha precisato di aver comunicato il proprio arrivo alla direttrice e ha chiesto di contattarla telefonicamente. Ne è seguita una conversazione in cui la direttrice si è dimostrata disponibile a consentire l’accesso, ma il custode “sindacalizzato” ha affermato che per consentire l’accesso sarebbe dovuta venire lei in persona. Poi precisava che la direttrice avesse infine affermato: “Fate voi!”. A quel punto ci è stato comunicato definitivamente che non avrebbero aperto anche a causa di quanto riportato in un altro regolamento secondo cui tre dipendenti non sarebbero sufficienti a garantire l’apertura. Morale della favola: il gruppo è rimasto fuori. Tutto ciò appare vergognoso. Forse se i custodi venissero pagati proporzionalmente a quanti turisti varcano la porta di un Museo,  sarebbero meno fiscali. Invece si è permesso a taluni soggetti di spadroneggiare nei nostri musei e nelle nostre aree archeologiche procurando danni all’ erario anche in questo momento di particolare difficoltà economica. Fino a quando dovremmo sopportare l’arroganza di queste persone che sta rovinando i beni culturali e danneggiando l’immagine della Sicilia?

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