L’Ars vota per la liquidazione di Riscossione Sicilia

Sarà liquidata Riscossione Sicilia, anche se solo dal prossimo anno. Il governo regionale è stato ieri sconfitto in aula, dove il voto segreto ha deciso di non votare contro la proposta liquidazione, nonostante il parere contrario del governatore ormai uscente, la cui giunta chiedeva all’assemblea di eliminare questa parte della norma.

La seduta dell’assemblea è stata poi sospesa, mentre si cerca una soluzione per ricollocare il personale dell’azienda, forse con il confluimento nell’ex Equitalia. Il governo regionale battuto da sconosciuti tiratori, incassa soltanto l’appoggio del movimento 5 stelle.

“Il Movimento 5 Stelle ha proposto un emendamento per la soppressione dell’articolo del collegato che pone in liquidazione Riscossione Sicilia in via principale ed in via subordinata, nel timore che l’aula si determinasse per la soppressione dell’ente. Un emendamento, attraverso il quale continuare a porre l’attività di Riscossione sotto l’egida della regione Siciliana, nelle more della costituzione di un nuovo ente che facesse realmente gli interessi della Sicilia, in materia di riscossione. Ciò al fine di non mortificare lo Statuto Siciliano e non rinunciare a questa prerogativa in favore dello Stato. Irresponsabile è stata, infatti, la bocciatura (trasversale) dell’emendamento soppressivo da parte del Parlamento che, da un lato, non ha previsto nessuna misura a salvaguardia del personale, dall’altro ci ha consegnato direttamente nelle mani dell’ex Equitalia”. Interviene così il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars Francesco Cappello.

 

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