Scuola e sicurezza: atavici ritardi

Rifacendosi alle stesse dichiarazioni di ieri a La Sicilia del responsabile manutenzione del comune di Catania (ing. Finocchiaro), circa 70 scuole sono in attesa della “verifica di vulnerabilità sismica”, come da ordinanza del Consiglio dei Ministri del 2003.

Resto senza parole, malgrado io sia un veterano riguardo segnalazioni (inascoltate) di problematiche relative a sicurezza e simili. Innanzitutto trovo assolutamente incredibile che, a distanza di oltre 14 anni, debbano ancora partire non i lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici bensì il relativo studio. Inoltre, a ben leggere (pur da profano di ingegneria), vengono ritenuti “sicuri” i plessi costruiti dopo il 1984 (anno di entrata in vigore della legge antisismica).

Ma, a distanza di 37 anni, non sono state individuate nuove e più adeguate norme di salvaguardia contro i terremoti? Ma come è possibile e giustificabile che, fin da allora, le istituzioni amministrative preposte (comunali, provinciali e scolastiche) abbiano glissato impunemente, trovandosi peraltro in sfacciata violazione di legge?

Certo, anche noi cittadini siamo colpevoli…abbiamo mandato figli e nipoti in scuole estremamente a rischio, fidandoci della buona stella italica e della naturale incoscienza. Ma qui a Catania, in provincia, in Sicilia, nel Meridione e pure in altre parti d’Italia, vogliamo continuare a sfidare la sorte, affidando i nostri pargoli alla strafottenza di fatto di istituzioni che perpetuano il proprio criminale comportamento?

Grazie per l’attenzione

Vincenzo Mannello

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