Castelbuono: intesa per promuovere l’occupazione locale

L’Amministrazione comunale di Castelbuono insieme alle organizzazioni sindacali del settore edile ha stipulato un protocollo d’intesa al fine di salvaguardare e promuovere l’occupazione locale.260px-Castelbuono1
Il protocollo prevede che tutte le imprese che si aggiudicheranno i lavori di costruzione, ristrutturazione o manutenzione nel territorio castelbuonese dovranno utilizzare almeno il 70% di manodopera del luogo.

Voluto fortemente dal sindaco Antonio Tumminello, questo accordo avrà lo scopo di contrastare la criminalità: nell’intesa vi è il richiamo all’adozione di misure concrete per contrastare la criminalità organizzata. Per tale ragione, gli organi competenti effettueranno periodicamente delle verifiche e dei controlli volti a garantire il pieno rispetto del protocollo.

Per di più si è deciso che, all’interno del bando di gara e nelle lettere d’invito, tra la documentazione, sarà necessario alle imprese presentare un’apposita dichiarazione con la quale affermare di aver preso visione del protocollo d’intesa e quindi condividere quegli scopi occupazionali da perseguire valorizzando la manodopera locale.

Qualche mese fa anche il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, aveva ipotizzato una soluzione simile, rivolta in particolare al settore alberghiero. Nell’ambito della discussione sull’applicazione della tassa di soggiorno e sul contenzioso che, in caso di esito positivo per il comune, vedrebbe gli albergatori debitori di milioni di euro di TARSU, lo scontro si era animato anche per la scelta dell’amministrazione comunale di equiparare le strutture commerciali ed aziendali a seconde case e di impostare per queste categorie l’aliquota IMU all’1,06%, valore massimo previsto dalla legge. Ai tempi il primo cittadino, al fine di trovare un accordo che potesse evitare scontri feroci, propose, tra le altre, questa  possibile soluzione che fu vista per lo più negativamente dagli imprenditori locali e di fatto mai applicata.

 

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