Palermo, ennesimo caso di femminicidio

L’ennesimo caso di femminicidio stamane ha sconvolto la città di Palermo. Rosy Bonanno, 26 anni, è stata uccisa a coltellate dall’ex marito, Benedetto Conti.

Litigi, botte, insulti, persecuzioni, scenate di gelosia erano solo il preludio ad una violenza forse già scritta, a un delitto annunciato e preceduto da numerose denunce della vittima nei confronti dell’ex marito per stalking. Non è bastato, Rosy è morta proprio come le migliaia di donne che annualmente perdono la vita, vittime di una barbarie perpetuata loro da mariti, fidanzati, compagni che improvvisamente, e in un impeto di follia, si trasformano in carnefici. Benedetto Conti non si era rassegnato a quella separazione, ossessionava l’ex compagna, la assillava e alla fine l’ha uccisa con più di dieci coltellate.

L’omicidio è avvenuto nell’abitazione della donna, in via Orecchiuta, a seguito di un litigio e probabilmente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, proprio davanti agli occhi del figlio di due anni. Dopo l’omicidio l’uomo si è dato alla fuga. A trovare la vittima sarebbe stato il padre di Rosy Bonanno e subito dopo è iniziata la caccia all’uomo. Benedetto Conti è stato fermato dalla polizia a Villabate, in un appartamento in cui risulta residente. Dopo il fermo avrebbe detto ai poliziotti di aver ingerito veleno per topi per suicidarsi, quindi la polizia l’avrebbe accompagnato in ospedale per una lavanda gastrica.

Sconvolta la madre della vittima ha sfogato la sua rabbia con amare parole: “E’ un delitto annunciato. Si sapeva che finiva così. L’assistente sociale, la polizia sapevano tutto, abbiamo fatto le denunce, da due anni denunciamo violenze, minacce, intimidazioni. E’ da due anni che denunciamo per salvarci al vita. Ora che mia figlia è morta venite tutti, ma l’avete tutti sulla coscienza, questa non è giustizia, dov’era la legge? Ci ha bruciato la macchina, ci ha lasciato una bottiglia piena di benzina davanti la porta di casa. Una vita impossibile. Voleva che Rosy tornasse con lui, la ricattava per via del figlio. Ora l’ha uccisa e l’avete tutti sulla coscienza”.

 

 

Valentina Nicastro

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