SS. Salvatore 2013: cominciati da diverse ore i festeggiamenti ma c’è ancora spazio per gli ultimi scontri

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Divieto di Svolta

A festa iniziata già da un giorno, nessuno si aspettava che continuassero le critiche e le polemiche a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi. Purtroppo i cittadini di Cefalù devono tollerare la presenza della politica anche durante la festa patronale del nostro borgo.
Un assurdo teatrino che vede coinvolti l’amministrazione, parte dell’opposizione, associazioni ideologizzate e comitati (quasi) spontanei. Tutto nasce quando i rappresentanti cittadini di Grande Sud, a poche settimane dall’inizio delle festività del SS. Salvatore, richiedono pubblicamente maggiori informazioni sul comitato organizzativo della festa cefaludese. In particolare si voleva conoscere la composizione del comitato e gli incassi e le voci di spesa per le festività del passato anno. Informazioni che, malgrado risultino insufficienti per parecchi, vengono rese note dal comitato e pubblicate sui siti telematici.

In politica è risaputo che il ruolo di un’opposizione seria è quello di tenere sotto stretto controllo l’operato della maggioranza. Sembrerebbe però che, dall’altra parte della barricata, questo ruolo non venga accettato. Così accade che i “Divieto di Svolta”, gruppo musicale locale formato, fra gli altri, da Vincenzo Liberto, consigliere d’opposizione con Grande Sud, si offrono gratuitamente di realizzare uno spettacolo musicale durante i giorni della festività. Per pura casualità, o magari con il beneplacito di qualche politico, il comitato organizzativo decide di ignorare una richiesta resa esplicita prima informalmente e poi ufficialmente attraverso un comunicato che porta la data del 22 luglio. Infine viene respinta anche la richiesta fatta dal gruppo per ottenere il suolo pubblico a pagamento.

Quindi niente “Divieto di Svolta” nel programma della manifestazione. Al contrario sembra che un’associazione culturale, Fuori Orario, abbia quasi il monopolio della pianificazione del SS. Salvatore. L’associazione, fondata, fra gli altri, dal consigliere comunale di maggioranza Nicolò Pizzillo, organizza già da diversi anni il Kef’Art Festival. Quest’anno, paragonando i due programmi, sembra quasi che vi sia stata una fusione fra il programma del Festival di Fuori Orario e quello della festa religiosa del SS. Salvatore. A quel punto si scatena il malcontento di Vincenzo Liberto, escluso deliberatamente da una manifestazione che, a tutti gli effetti, si appresta ad essere una delusione per i cefaludesi e i visitatori. Ciò naturalmente escludendo lo spettacolo di questa sera del rinomato artista Mario Incudine. Il consigliere comunale non ci sta e rende pubblica una lista di nomi che raccoglie alcuni fra i componenti del comitato, tutti già candidati fra le liste di Rosario Lapinzina durante la passata tornata elettorale: Nicola Chisesi, Patrizia Curreri, Alessandra Di Bella, Giovanni Fazio e Rosario Fazio. Non dandosi per vinto, Liberto in pochi giorni riesce ad organizzare, con poche persone e con pochi mezzi, una serata, fissata per il 5 agosto, capace quantomeno di competere con il programma ufficiale del giorno medesimo.

A questa decisione il sindaco Rosario Lapunzina replica in maniera aspra: “credo che il “contributo” richiesto a ciascuno per la festa del SS.Salvatore dovesse prescindere da una smaniosa ricerca di visibilità personale, specie da parte di chi, essendo direttamente impegnato nella scena politica, rischia di lasciare aperto più di un dubbio, sul fatto che tanta “disponibilità” non sia finalizzata che ad opera di propaganda, anche solo attraverso il tentativo di delegittimare il calendario ufficiale della Manifestazione”. Il primo cittadino si lascia anche andare al sarcasmo: “se questo è il modo per recuperare l’apporto, in termini economici, di coloro che hanno deliberatamente voluto disertare la raccolta di fondi portata avanti dal Comitato, non posso che esserne lieto, potendosi cogliere l’obiettivo di diversificare l’offerta di spettacoli a cittadini e turisti”. In effetti, c’è davvero chi ride e guarda amareggiato l’assoluta inconcludenza di questo siparietto degno di una commedia plautina. Si tratta, ancora una volta, dei cittadini.

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