“Fiat non può andare via”: e a Termini oggi arriva anche Orlando

Anche il presidente dell’Anci Sicilia e Sindaco Leoluca Orlando parteciperà alla mobilitazione generale territoriale “Fiat non può andare orlandovia” che avrà luogo domani a Termini Imerese e che sarà a sostegno della presenza produttiva industriale oltre che dell’indotto. Tutto questo anche in vista dell’incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico programmato per giorno 14 febbraio.

In quanto presidente dell’Anci Sicilia, Orlando, accompagnato da altri sindaci siciliani, incontrerà Francesca Cannizzo, prefetto di Palermo. Al prefetto “comunicherò la posizione dei sindaci siciliani e in particolare di quelli dell’area direttamente interessati allo stabilimento Fiat e all’indotto. Sollecitando ancora una volta il governo nazionale a dare un contributo determinante alla risoluzione della vertenza” ha dichiarato il primo cittadino di Palermo.

Anche la Camusso, segretario nazionale, si è interessata alle problematiche che ruotano attorno alla vicenda Fiat di Termini Imerese inviando una nota al premier Letta. “Desidero ringraziare il Segretario generale Camusso – ha dichiarato il sindaco di Termini Imerese, Totò Burrafatoper il messaggio di rinnovato impegno della CGIL al fianco degli operai di Termini Imerese, per la soluzione della vertenza che li vede opporsi da anni alla deindustrializzazione dell’area e al conseguente drammatico aumento della disoccupazione nella zona. La reindustrializzazione e la creazione di nuova occupazione – ha precisato Burrafato – devono essere l’obiettivo comune di tutte le parti chiamate al tavolo di crisi che si riunirà venerdì a Roma alla presenza della Presidenza del consiglio dei ministri. Altrettanto significativi ci sembrano i contenuti della nota rivolta al Presidente del Consiglio Letta per sollecitare l’attenzione del Governo sul problema della soppressione degli ammortizzatori sociali in deroga in assenza di forme di tutela del reddito alternative, soprattutto nei casi dei processi di reindustrializzazione di cui agli Accordi di Programma, quale quello dell’area di crisi complessa di Termini Imerese”.

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