La Sanità siciliana al vaglio della Corte dei Conti: quasi mille lavoratori in esubero

I costi della sanità siciliana sono finiti in questi giorni al vaglio della Corte dei Conti, soprattutto per quanto riguarda le risorse umane, per uno spreco di denaro pubblico che si aggirerebbe intorno ai 30 milioni di euro all’anno. Dal maxi concorso del 2010 furono infatti assunte più di 3 mila e 300 unità di personale (in particolare autisti delle autoambulanze), a fronte delle 2 mila e 400 unità che secondo le stime sarebbero state necessarie. I quasi mille lavoratori in esubero avrebbero inoltre ricevuto una retribuzione piena, quando alcuni di loro sono entrati in effettivo servizio solo all’inizio di quest’anno.

Tutto ciò è avvenuto con la giunta Lombardo, quando il governo regionale ha deciso di togliere la gestione alla Croce Rossa (per limitare gli sprechi) e di affidarlo ad una società interamente pubblica nata dal connubio tra le aziende sanitarie e la Regione. L’affidamento da parte della Regione del 118 e dei servizi di trasporto ospedaliero senza gara alla Seus Spa era stato bocciato dall’Autorità di vigilanza sui pubblici contratti. lLe operazioni sarebbero infatti state effettuate “in violazione delle regole di libera concorrenza di derivazione comunitaria” e sono causa “di aggravi di costi per le casse pubbliche”. 

 

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