Volere volare, un sogno diventato realtà

E’ iniziata già da un anno l’avventura di Marta, 22 anni, originaria di Finale di Pollina,  come hostess in una delle compagnie aeree più conosciute in Europa. Ecco come una ragazza di provincia è diventata una giovane donna dalle prospettive di vita interessanti e il cui percorso sembra essere l’eccezione e non la regola rispetto ai coetanei.  Sempre più in crescita infatti sono i numeri legati ai cosiddetti “NEET” (not in education, employment or training), cioè i ragazzi che non studiano né cercano lavoro. Ma le note difficoltà del nostro Paese nella ricerca di lavoro, e in particolare della nostra regione, non possono essere l’epilogo della storia di un’intera generazione. La mancanza di opportunità per la propria realizzazione a qualsiasi  livello è una grande piaga ma non giustifica il disinteresse nei  giovani come pure non si può contare a vita sul supporto della famiglia . Se siamo in crisi, dobbiamo ammettere di essere anche in crisi di valori personali, essenziali nella formazione dell’uomo.

 

Raccontaci subito come sei riuscita nell’ impresa di diventare hostess  e avere una stipendio tutto per te.

Il percorso fino all’assunzione da parte dell’azienda Rayanair è stato abbastanza difficile; sapevo che pretendevano un ottimo inglese così, una volta lasciata l’università, ho preso subito contatti con una famiglia in Irlanda per un periodo di lavoro come ragazza alla pari. Oggi mi sento una donna indipendente ma riconosco i pro e i contro: gestirsi non è semplice. Adesso capisco mia madre e le sue preoccupazioni, quando ero più piccola, di non riuscire a coprire tutte le spese ogni mese. So che devo essere molto responsabile, ma l’indipendenza vale il sacrificio.

Perché hai scelto di fare l’hostess?

Poche cose mi sono ben chiare come questa, sarà per la mia età o per il mio carattere, sicuramente sapevo che avrei voluto lavorare fra la gente e con la gente e conoscevo la mia gran voglia di vedere sempre posti nuovi e conoscere nuove persone. L’hostess è il mestiere giusto per me, ne sono certa.

Cosa è successo dopo il colloquio? Hai cambiato vita?

marta on planeQuasi non ci speravo, in quei giorni è stata mia madre a supportarmi parecchio. Mi hanno chiamata e nel giro di poco, sbrigata la burocrazia, ho cominciato il corso di formazione in Germania. E’ stata la parte più difficile e che ricordo con maggior angoscia: eravamo costantemente esaminati. Sono state settimane davvero intense.  Poi è arrivata Londra. Ho preso casa con alcuni colleghi per ammortizzare le spese e sono cominciati i turni. Che fatica all’inizio! L’azienda pretende molto, uno dei punti cardine del lavoro è la disponibilità continua al reperimento a prescindere dai propri turni (“available”). Adesso vivo vicino al centro e mi accorgo ogni giorno della distanza “mentale” fra il luogo di origine e l’Inghilterra. E’ un mondo diverso, totalmente distante dal nostro. Gli inglesi non sono gentili di natura, ma sono educati ad esserlo. In metro sai che devi camminare a destra e lasciare libera la sinistra perché chi esce cammina davvero velocemente. Qui in Italia invece ognuno fa ciò che crede, ma è semplicemente una questione di educazione. Mi sono abituata facilmente e ora posso dire che  la mia casa è Londra.

Raccontaci un episodio curioso accaduto in volo.

Sicuramente la crisi epilettica di uno dei passeggeri a bordo. Abbiamo dovuto gestire principalmente lui ma anche il panico generale nell’aeroplano. Lì ho compreso l’importanza di un buon addestramento ma anche il segreto di questo mestiere: “Safe and security”.

Non ti manca nulla di Finale?

A Finale c’è la mia famiglia, gli affetti e un sacco di ricordi indelebili. Ma è il posto dove tornare per le vacanze, diversamente sarebbe come fare un passo indietro nel mio cammino di crescita. Sarò sincera, la cosa che mi manca più in assoluto è il mare. E’ il mare più bello, ed è qui.

Che consiglio senti di dare ai tuoi coetanei? E’ necessario partire per realizzarsi?

Se avete un carattere forte e la voglia giusta, non datevi per vinti. Ma nemmeno sentitevi realizzati subito, non fermatevi, la vita è in continua evoluzione. Penso che non abbia importanza dove decidete di andare o se decidete di restare, c’è  ancora speranza per chi vuole mettersi in gioco.

Quindi potresti cambiare anche tu nuovamente vita?

La mia è una realizzazione a metà. Ho altre ambizioni, ma sempre in questo stesso ambito, solo in posti diversi. Ci sono compagnie prestigiose in cui mi piacerebbe esercitare il mio mestiere.

Quella di Marta è una storia a lieto fine perché ha seguito e continua a seguire tappe naturali come i sogni, le aspirazioni, il lavoro, i sacrifici e una bella interpretazione della  vita come avventura in continuo divenire. Parla di una giovane che ha compiuto delle scelte e le ha portate fino in fondo senza attendere un posto di lavoro calato dal cielo, senza la pretesa di essere trattata come privilegiata, senza arrogarsi alcun diritto, ma con la consapevolezza di doversi fare da sé. E’ la positiva verità di un’esistenza che invece troppo spesso viene sprecata da tanti che rinunciano a intraprendere il viaggio, perdendosi l’ebbrezza del volo, assunto che non è necessario lasciare la propria terra per vivere il proprio sogno.

 

Sofia D’Arrigo

 

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