Siamo tutti biancorossi!

Sin da piccoli, una delle prime cose che impariamo è associare un qualsiasi oggetto ad uno specifico colore. E così vediamo il giallo e pensiamo al sole, l’azzurro e ci viene in mente il mare, il verde della natura o ancora la paura del nero. Si cresce, e sono sempre i colori a dettare il battito dei nostri cuori, perché non c’è azzurro che non conduca all’immensità del cielo e del mare né rosso che non ci trasmetta passione. Il calcio, spesso, è questione di colori. L’azzurro, ancora, che unisce; il nero, associato di volta in volta al bianco, al rosso o all’azzurro che porta a campanilismi e rivalità. A maggio, poi, le tinte più forti le vediamo cucite nelle bandiere che sventolano in cielo. E non c’è categoria che tenga, se quella bandiera porta i colori della tua squadra preferita, l’emozione e la gioia è la medesima.

Volge al termine una stagione trionfale per il calcio madonita (clicca qui per l’approfondimento su tutti i campionati), che ieri ha emerso l’ultimo, in ordine cronologico, verdetto positivo: con la vittoria per 4 a 0 nel play-out contro il Futura Brolo, la Pro Loco Sant’Ambrogio si è salvata, mantenendo la Prima Categoria. Ancora una settimana e gli addetti ai lavori andranno definitivamente “in ferie”, pronti, però, a programmare la prossima stagione. Ma prima di allora sono in programma due appuntamenti imperdibili, due storie da scrivere su pagine dello stesso colore.

Gangi Calcio e Castelluccese hanno molte cose in comune. Entrambe, per iniziare, sono matricole terribili. Il Gangi Calcio, dopo i fasti degli anni ’90, è tornato a calcare i campi della Promozione, dando testa alla corazzata Geraci fino all’ultimo minuto della penultima partita, e chiudendo al secondo posto un campionato che rimarrà negli annali di questo sport per il duello infinito coi cugini geracesi. I ragazzi di mister Comito, a lungo dominatori del campionato, hanno visto sfuggire a pochi passi dal traguardo pure il successo in coppa, con la sconfitta in semifinale contro il fortissimo Marina di Ragusa. Due porte chiuse, ma la finestra aperta più che mai. E’ da lì che Gianluca Patti e compagni dovranno passare per raggiungere l’Eccellenza, e riportare il Borgo nel gotha del calcio siciliano. La finestra in questione è la finale dei play-off, che vedrà i ragazzi del presidente Domenico Scavuzzo affrontare il Castellammare. Le armi a disposizione di mister Comito saranno molteplici, dalla solidità di una difesa guidata dai giganti Iannolino e Giglio, alle geometrie di Ceraulo, passando per la freschezza di Fazio e Grimaudo e i gol di Sferruzza.

Poi c’è la Castelluccese, il cui cammino può essere sintetizzato con la parola “sogno”. Un cammino, quello dei ragazzi del presidentissimo Mario Cicero, che ha avuto una svolta decisiva nel maggio del 2016. Allora, come oggi, la banda di mister Vincenzo Randazzo, al timone dall’inizio della stagione, si trovò a disputare in trasferta, a San Mauro Castelverde, la finale dei play-off del campionato di Terza Categoria. Un gruppo di soli locali, capace di compiere l’impresa di rimediare allo scadere all’iniziale svantaggio (gol maurino di Pino Vecchio, oggi in forza alla Castelluccese) e vincere ai supplementari grazie alla doppietta di Nino Tita. Corsi e ricorsi storici, visto, che dopo l’exploit in Seconda Categoria, con l’illegale Santo Salerno, profeta in patria prima di passare al Geraci (e vincere campionato di Promozione e titolo di capocannoniere), che con 38 gol ha guidato i suoi alla vittoria del campionato, ieri il “sogno” si è ripetuto. A Rocca di Caprileone, contro la favorita compagine casalinga, è stato Santo Rinaldi, mai nome più adatto, a vestire i panni del salvatore della patria, realizzando all’87’ e di testa, proprio come il falco Tita due anni prima, il gol della speranza. Ai supplementari la storia si è ripetuta e la Castelluccese ha annientato il Rocca grazie ai gol del calciatore più forte del campionato, Fabio Madonia, ancora di Santo Rinaldi e di bomber Antonio Viglianti. L’ultimo ostacolo si chiama Torrenovese. Difficile, difficilissimo, ma pare che a Castel di Lucio siano ben attrezzati per i miracoli.

Gangi Calcio e Castelluccese hanno molte cose in comune. Una di queste, due, per essere più precisi, sono i colori. Il bianco e il rosso. Purezza e passione, avremmo pensato da piccoli. E i due sostantivi non sono così distanti dalla definizione più romantica delle due compagini. Sarà il 13 maggio, domenica prossima, e le tinte più forti saranno cucite nelle bandiere che sventoleranno in cielo. Due colori, che come tutti gli altri, abbiamo imparato sin da piccoli ad associare ad un qualsiasi oggetto. Chissà se Gianluca Patti e Pietro Rivilli, capitani di Gangi e Castelluccese, capitani gangitani e castelluccesi, abbiano da sempre associato il bianco e il rosso al sogno. In fondo sono sempre stati i loro colori, e non c’è categoria che tenga, l’emozione nel vederli sventolare in cielo è e sempre sarà forte. Per loro, per noi. Noi che saremo tutti biancorossi.

Angelo Giordano

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