La scossa nella notte, paura e danni nel catanese

Notte da incubo a Catania. Erano le 3.19 quando una scossa di terremoto è stata nettamente avvertita dalla popolazione. Da giorni l’Etna è attivo e sta portando con sé uno sciame sismico continuo e preoccupante.

La scossa notturna aveva raggiunto magnitudo 4.8: secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a solo 1 km di profondità ed epicentro vicino ai comuni di Viagrande e Trecastagni.

La gente si è riversata in strada, soprattutto famiglie con bambini piccoli, nei paesi vicini all’epicentro del terremoto proprio nei comuni di Viagrande e Trecastagni in provincia di Catania. In un primo momento non sembrava ci fossero stati danni ma col passare delle ora si sono, invece, accertati, diversi crolli in vecchie abitazioni ed in strutture architettoniche importanti e chiese oltre a qualche vecchia casa disabitata in massi lavici che ha subito danni a Zafferana Etnea, mentre in diverse case dell’Acese sono caduti suppellettili da credenze e mensole e oggetti appesi ai muri.

Il terremoto è stato avvertito anche fino a Taormina, nel Siracusano e nel Ragusano. Nelle ultime ore l’Etna ha fatto registrare un’ulteriore impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni, segnale della presenza di grande ‘energia’ e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell’edificio vulcanico.

Dalla mezzanotte sono state almeno sette le scosse di terremoto (considerando solo quelle di magnitudo uguale o superiore a 2) registrate sull’Etna, tra cui una di magnitudo 3.3 all’01:09 con epicentro 4 chilometri a nord di Aci Sant’Antonio.

 

A notte passata il bilancio è di dieci feriti. Il terremoto ha provocato il crollo di calcinacci e di una statua della Madonna del campanile della chiesa del Sacro Cuore a Santa Venerina.  Lesioni in abitazioni si segnalano nell’Acese nella zona di Lavinaio e a Santa Maria La Stella, frazione marinara nella Timpa di Acireale. Alcune famiglie a scopo precauzionale hanno lasciato le loro case e si preparano a trascorrere il resto della notte in auto.

Nella zona Nord di Catania una intera famiglia di quattro persone si dice miracolata “Siamo vivi per miracolo”, ripetono madre, padre e due figli minori dopo che le pareti della loro casa sono crollate per il sisma. Sono feriti in maniera lieve: escoriazioni e un po’ di sangue. “Eravamo a letto – ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo”. Altre antiche costruzioni sono crollate a Fleri, Santa Venerina e Zafferena Etna.

I danni maggiori sono segnalati al momento nella zona di Zafferana Etnea, dove ci sono stati cedimenti di case vecchie e abbandonate. In particolare nella frazione di Fleri, dove i crolli hanno interessato la vecchia chiesa del paese e dove si sono registrati due feriti, non gravi, con contusioni, escoriazioni e un po’ di sangue e che si considerano dei “miracolati”.

Oltre ai due registrati nella casa di Fleri, nella stessa frazione di Zafferana Etnea un 80enne è stato estratto da soccorritori dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un’ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano. A Pennisi si sono registrati dei crolli nella chiesa del paese, ma senza danni alle persone. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli ‘ospiti’: la struttura presenta delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi.

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