Ex operai Fiat, responsabilità del Mise o di Blutec?

Nessuna certezza sulla cassa integrazione per gli operai ex Fiat di Termini.

Ieri giornata di sit-in davanti i cancelli Blutec prima e nell’aula consiliare del comune di Termini Imerese poi. I sindacati Fim Cisl hanno chiesto un tavolo urgente al Ministero del lavoro e dello Sviluppo economico e confessano una certa preoccupazione per il futuro del piano industriale dell’area di Termini Imerese. L’accordo sull’approvazione della cassa integrazione era stato firmato il 7 gennaio scorso. Il Ministro Di Maio in visita allo stabilimento lo scorso ottobre aveva inoltre dato garanzie sulla continuità delle tutele per i lavoratori e sul futuro della vertenza. Si tratta di dimostrare concretamente questo impegno, secondo i sindacati.

L’altro punto cruciale della vertenza è legato alla mancata attuazione del piano industriale sottoscritto al Ministero e sul quale Invitalia ha investito 20 milioni e che ha generato la richiesta di Invitalia di rientro da parte di Blutec del finanziamento. “Anche su questo punto l’azienda sta disattendendo gli impegni sottoscritti non avendo ancora pagato la prima tranche. Il Ministero non ha fornito ad oggi nessuna risposta né sulla cassa né sul rilancio industriale del sito termitano, nonostante le richieste del Prefetto e del Presidente della Regione, a seguito degli incontri con le organizzazioni sindacali. Siamo molto preoccupati” spiegano Guercio, Nobile e Cirivello.  Intanto, in attesa di risposte dal Ministero, i sindacati Fim, Fiom e Uilm intendono chiedere l’incontro con i sindaci dei territori interessati e con il Presidente dell’Anci Leoluca Orlando. Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani conclude, “la vertenza rischia di esplodere generando un grave problema sociale nel territorio, i lavoratori con le loro famiglie, sono stanchi. Il governo nazionale ascolti gli appelli dei sindacati e delle istituzioni locali, intervenga subito favorendo l’approvazione della cig e fornendo garanzie concrete e non solo a parole sul futuro industriale del sito”.

Sul tema si sono espressi anche i portavoce del M5s di Termini Luigi Sunseri (Ars), Antonella Campagna e Loredana Russo senatrici confermando il massimo impegno del governo: “Blutec, spacciata dalla politica con l’avallo di alcuni sindacati come unica realtà in grado di rilanciare la produzione e dare occupazione, deve immediatamente rispettare i vincoli che le sono stati concessi dal Governo”. Il Mise quindi sarebbe disponibile ad attivare tutte le iniziative tese a supportare il rilancio del sito e a tutela dei lavoratori e ad oggi permangono le condizioni per l’Accordo con Invitalia, purché Blutec provveda al pagamento dei 2,5 milioni di euro (acconto già dovuto per la sottoscrizione del primo Accordo con Invitalia).

Le risorse pubbliche degli ammortizzatori sociali vengano utilizzate per rilanciare le imprese o favorire la continuità produttiva e non come mero escamotage economico contabile da parte delle aziende. In caso contrario questo territorio dovrà essere liberato da questa nube che ci ha condotto ad un ritardo atavico nello sviluppo del territorio. Anche in quel caso – sottolineano Sunseri, Campagna e Russo – il Mise starà al fianco dei lavoratori. Ci preme inoltre sottolineare che non esistono informazioni ‘ufficiose’ ma mere speculazioni politiche da parte delle istituzioni locali che hanno deciso di far politica sulla pelle dei cittadini rischiando di compromettere un processo industriale che per loro responsabilità non ha mai permesso il rilancio di un’area importante del nostro Paese”- concludono i deputati.

 

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