Polizzi e la farsa della protesta in tenda

Roba da fare impallidire la buon’anima di Pannella, nemmeno lui avrebbe fatto gesti così eclatanti.
Eppure, l’annuncio parla chiaro: porrà la sua tenda fra i monti il sindaco di Polizzi Giuseppe Lo Verde, nel bel mezzo delle strade dissestate che rendono irraggiungibile la sua città.
E farà di quella tenda il suo ufficio, con tanto di bandiera italiana svolazzante al vento.

Perché la viabilità è disastrosa, peggiorata dalle difficili condizioni metereologiche dell’inverno, e i turisti non possono visitare la città delle nocciole. Ma quale turista? Quello che ogni domenica raggiunge la stazione sciistica per sbucciarsi puntualmente le ginocchia? Oppure quelli che – cazzoni – montano in tre o quattro il gommone d’acqua e si auto condannano a capitomboli e incidenti vari, mettendo a rischio la loro e l’altrui incolumità?

Ma torniamo alla sedicente ribellione: ci chiediamo che ne sarà di quanti dovranno raggiungere l’ufficio del sindaco e se Lo Verde si è preoccupato per i residenti o di chiunque debba andare al municipio. La protesta però, si farà solo al sabato e si ripeterà nei fine settimana successivi. Se il tempo lo permette e naturalmente, con l’avanzare della primavera.

Il più grande insegnamento della politica: quando non riesci a fare le cose che sono in tutto o in parte tua responsabilità, fa come i bambini, protesta!

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