Gelarda: “Col decreto sicurezza a Palermo i reati in calo del 10%”

“A Palermo, dati del Viminale, i reati quest’anno sono diminuiti del 10 per cento dopo l’entrata in vigore del decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, e il sindaco della nuova primavera populista palermitana, Leoluca Orlando, cosa fa? Firma le iscrizioni anagrafiche di 40 migranti irregolari, disattendendo la legge in nome di un buonismo spregiudicato. L’ennesimo colpo di teatro di un primo cittadino che ha bisogno di un nemico da attaccare per uscire dal cantuccio in cui è sempre più relegato”. 

Lo dice Igor Gelarda, capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Palermo, responsabile regionale enti locali e candidato alle elezioni europee del 26 maggio nel collegio Sicilia e Sardegna, commentando i provvedimenti firmati dal sindaco di Palermo nel giorno in cui il ministero dell’Interno ha diffuso i dati sui reati in Italia dall’entrata in vigore del decreto sicurezza. A Palermo, in particolare, i reati sono in calo del 10,2% rispetto al primo trimestre del 2018. In Sicilia, in totale, la diminuzione media è del 8,9%.

“La legge – dice Gelarda – prevede che i sindaci non possano concedere la residenza ai migranti irregolari. Il sindaco Orlando, prima, ha tentato di dare disposizione agli uffici competenti di disattendere la norma, ma non ottenendo il risultato sperato si è intestato in solitaria la battaglia contro il ministro Salvini secondo il copione che gli riesce meglio: criminalizzare il dissenso. Lo ha già fatto in passato, basta ricordare gli attacchi che riservò a Falcone e Sciascia. In questo momento – conclude Gelarda – la guerra è con il leader della Lega, ovvero aprire le porte della città di Palermo a tutti gli immigrati, sulla pelle dei palermitani. Si è sempre esercitato a fare la rivoluzione, Orlando, in questo bisogna ammetterlo: è un fuoriclasse. Peccato che fare il sindaco sia tutt’altro mestiere”.

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