Coronavirus Cefalù: da Razza e dalla Regione segnali poco chiari sul futuro del Giglio

Cefalù 01.04.2020 – L’assessore Ruggero Razza, come è noto, è stato oggi presso la fondazione Giglio di Cefalù dove, fra gli altri ha incontrato la “task force Covid” del nosocomio cefaludese.

Di fronte al sindaco di Cefalù, l’On Cordaro e i vertici del Giglio – l’assessore – ha illustrato il piano operativo della Regione per l’emergenza Covid.

Il ruolo del Giglio e del suo personale

“Tutti stanno facendo la propria parte in questa emergenza. Nella fattispecie i professionisti del Giglio, già formati per gestire l’epidemia, – ha detto l’assessore Razza – sono pronti da subito a fare rete entrando in azione presso altre strutture siciliane. Il Giglio, inoltre, è nelle condizioni di gestire 40 posti letto che potranno essere attrezzati anche in altre strutture sanitarie sia pubbliche che private”.

Ancora non arriva la certezza definitiva

I condizionali non si usano mai a caso, e un politico questo lo sa molto bene, specie in un occasione del genere.
I dubbi restano ancora tanti – nonostante si voglia tirare un sospiro di sollievo – al di là delle proposte fatte dal primo cittadino,  che sta strenuamente lottando per la nostra comunità, appoggiato dai suoi omologhi del comprensorio, fatti se ne vedono pochi. E soprattutto nessun dietrofront. Probabilmente qualcuno si è già “portato troppo avanti” e adesso non sa come tornare indietro senza far danni.

Al Giglio si sta consumando una battaglia che va ben oltre l’emergenza Covid

E’ ormai chiaro che c’è qualcosa che va ben oltre la pandemia, soprattutto alla luce dei casi che si registrano in tutta l’isola e del lento ma costante decremento. Strana la caparbietà con cui si voglia, a tutti i costi, tenere l’ospedale dentro alla rete covid. Nonostante la data del 20 aprile lasci ben sperare – diversi modelli danno per esaurita la curva epidemica già qualche giorno prima – da quel momento in poi, in caso di picco, il Giglio entrerebbe in scena e in prima linea. Per quale ragione una così pervicace insistenza? Perché per un ospedale che dovrebbe intervenire soltanto in ‘terza istanza’ si è scomodato il vice presidente della regione siciliana On. Cordaro? Certo, aver addestrato e preparato una task force, evidentemente avrà avuto un costo, così come l’allestimento del nuovo reparto di terapia intensiva e tanti altri costi che, in questo momento ci sfuggono. Magari, la spiegazione la troveremo in una nota a piè di pagina indirizzata alla Regione.
Magari, per pareggiare i conti a tutti i costi, ci si ostina talmente tanto che alla fine ci scappa il morto.

Oppure, il mite sole d’aprile e la Pasqua che si avvicina daranno un’accelerata al discesa della curva e – ancora una volta – Cefalù dovrà ringraziare il S.S. Salvatore.

 

 

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