Coronavirus Sicilia, Prof Trapanese: calo marcato, il governo regionale sta studiando un ritorno alla normalità?

Marco Trapanese, fisico palermitano e docente presso il dipartimento di ingegneria dell’università di Palermo, dati alla mano, si interroga sulle scelte del governo regionale

Oggi i dati siciliani – afferma Trapanese sul suo profilo social – mostrano una discesa marcata sui nuovi positivi giornalieri (grafico in alto). Sono aumentati i guariti e le terapie intensive sono ancora vuote (fortunatamente). I dati nazionali dei ricoveri, dei guariti e delle terapie intensive mostrano continui miglioramenti. Adesso non voglio alimentare polemiche e commenti isterici – continua il professore – ma visto che siamo in frenata vogliamo capire come fare a uscirne? Il problema è l’”arrostuta” di Pasqua o del Primo maggio? E va beh rinunciamo a quella anche se all’aperto e rispettando il distaziamento sociale, il rischio è assai limitato.  Le misure del governo nazionale hanno un senso, quelle del governo regionale non lo so, non ho capito.
Capire come avviare un percorso con competenza della riaccensione della Sicilia è un atto di lesa maestà?
Si chiede il professore. “Cominciare a valutare in modo scientifico il rischio e sulla base di quello decidere  cosa, come e quando farlo è un atto di lesa maestà?” 
A dare conforto alle affermazioni del professore, sono i numeri che giornalmente la Regione Siciliana comunica. Di fatti, il famigerato ‘picco’ si è già verificato fra il 25 e il 26 del marzo u.s. Poi è stato un continuo declino. In quel momento i contagiati aumentavano quasi di oltre 150 unità al giorno, dopo è cominciata la discesa, con un aumento in termini unitari simile a quello della seconda decade di marzo. In termini percentuali la discesa è ancora più marcata, dove nel momento di massima virulenza hanno sfiorato il 20% giornaliero –  preoccupante ma, fortunatamente, non  una crescita  esponenziale – e oggi gli aumenti sono nell’ordine del 3%.
L’atteggiarsi degli altri due indicatori -terapie intensive e decessi – è altresì coerente col decorso della patologia.

Quasi un mese fa, il professore aveva esposto una sua tesi circa l’espansione del coronavirus in Sicilia, che adesso può dirsi confermata

Era il 17 marzo quando il professore scriveva la sua ipotesi

In Sicilia l’andamento dell’epidemia non è esponenziale nel grafico vedete con chiarezza la differenza -dichiara Trapanese. I dati in ordinata – continua -sono considerati in proporzione alla popolazione e si vede che la curva siciliana (curva arancione) sale come una retta mentre invece la curva italiana sale come un’esponenziale (anche se negli ultimi giorni sta frenando).  Perché?  La foto che vedete a destra sembra descrivere le zone di massima diffusione del Corona Virus (Lombardia, Veneto, Emilia), ma non lo è. Essa è una immagine che descrive l’inquinamento che in pianura Padana è stato registrato qualche settimana prima dell’innesco dell’epidemia. Un ‘epidemia è come se fosse un’improvvisa inflorescenza di una pianta, necessita che le condizioni ambientali e di temperatura siano favorevoli; se esse lo sono la coltivazione parte e si sviluppa in modo esponenziale, se le condizioni ambientali sono avverse, la coltivazione non progredisce. In pianura padana la temperatura è simile a quella di Wuhan, in pianura padana il livello di inquinamento un paio di mesi fa è stato elevatissimo come a Wuhan. Questo livello di inquinamento ha pre-infiammato la popolazione creando una condizione di debolezza della popolazione che ha consentito al virus di infestare le vie aeree di molti nostri concittadini e di moltiplicarsi. Questa ipotesi basata sulla qualità dell’aria spiega una moltitudine di fatti: spiega perché le isole sembrano meno colpite (Sicilia, Sardegna, Hong Kong, Taiwan, lo stesso Giappone hanno una curva dei contagi diversa da quella della Lombardia, financo Shangai, che dista da Wuhan come Palermo dista da Lodi, è stata meno colpita ed è sul mare) dato che l’aria di mare tende a essere più pulita , spiega perché  i luoghi di montagna sembrano essere meno colpiti (Varese ha meno casi del resto della Lombardia), spiega perché i distretti industriali sono più colpiti, spiega financo perché Catania ha più casi di Palermo (le emissioni dell’ETNA e la densità industriale di Catania possono non avere aiutato), spiega la ragione per cui gli uomini sono più colpiti delle donne (gli uomini respirano un maggior volume di aria delle donne e quindi si espongono di più agli inquinanti contenute nell’aria), spiega financo il paziente 1 che essendosi fatto un paio di maratone prima di ammalarsi ha dovuto respirare una grossa quantità di aria non pulita. In Sicilia – conclude Trapanese – le condizioni sono diverse, la temperatura è più alta, l’aria di mare e il vento rendono l’aria più pulita non pre-infiammando la popolazione e ciò ha generato un andamento della curva dei contagi diversa da quella del nord del paese.
A ciò si aggiungano i casi della provincia valtellinese (Sondrio) e quella Estense (Ferrara) con casistiche sensibilmente inferiori rispetto alle vicine Bergamo e Bologna. La qualità dell’aria, i bassi tassi d’inquinamento e per converso la bassa densità di polveri sottili, ci hanno aiutati ad evitare l’esplosione della pandemia in terra di Trinacria.
A questo punto, si può affermare che, le tesi del Prof. Trapanese hanno trovato conferma.Che sia una serena Pasqua per tutti Noi e che possiamo al più presto lasciarci questa epidemia alle spalle.

Davide Bellavia

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