Lapunzina contro Sgarbi? Pesce d’aprile!

pescedaprileIl primo aprile è arrivato ed è passato, e come ogni anno ha mietuto e sue “vittime”. Tante testate giornalistiche, in questa giornata dedicata alle burle, hanno pubblicato notizie inventante sui temi caldi del momento, credibili quel tanto che basta per farle sembrare vere, suscitando spesso sorpresa nei propri lettori e a volte sconcerto.

Fra queste non poteva mancare Cefalù Web: http://www.cefaluweb.com/2015/04/01/cefalu-sgarbi-e-quel-pizzaiolo-di-troppo-lapunzina-si-unisce-allavv-punzi-e-promette-battaglia-legale/

Abbiamo così voluto approfittare di questa ghiotta occasione  per sdrammatizzare su uno degli strascichi della calda primavera elettorale del 2012 che di recente è tornata agli onori della cronaca. Speriamo che il nostro pesce d’aprile vi abbia strappato una risata, e se ci siete cascati che non ve la siate presa. La burla era voluta, ma con l’intento di non recare offesa a nessuno dei protagonisti. 

 

Ma da dove viene la nota usanza del “Pesce d’aprile”?

 

Quella delle burle del “pesce d’aprile” è un’usanza che ricorre in diversi paesi, con sfumature diverse, e potrebbe avere radici profonde nelle nostre tradizioni. La sua origine non è certa, ma sono diverse le ipotesi accreditate. Quella ritenuta forse più vicina al vero vuole che l’usanza sia nata in Francia, prima dell’adozione del calendario Gregoriano.

Il capodanno, durante la quale era diffuso lo scambio di pacchi dono, era inizialmente festeggiato tra il 25 marzo e il 1° aprile, e solo la riforma retrocesse la ricorrenza al 1° gennaio. Per ricordare l’antica data della festa, si cominciò a scambiarsi pacchi dono vuoti proprio durante il primo giorno del mese di aprile. Oppure potrebbe essere riconducibile alla data di crocifissione di Gesù Cristo, associato nella tradizione cristiana nel nome e nel simbolo del pesce (la parola greca per pesce è infatti l’acrostico della frase “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”), nato come una presa in giro dei pagani verso i cristiani. Secondo alcuni studiosi l’usanza potrebbe risalire addirittura all’età classica, e le sue tracce potrebbero essere nel noto mito di Proserpina.

 

Speriamo che il nostro pesce d’aprile vi abbia strappato una risata, e se ci siete cascati che non ve la siate presa a male. La burla era voluta, ma con l’intento di non recare offesa a nessuno dei protagonisti.

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